Il Futuro di Benjamin ……

Nato a North Kensington Inghilterra nel giugno 1906, Benjamin Bowden è stato uno dei designer industriali inglesi più influenti del “900. Con un corso di ingegneria al Regent Street Polytechnic,  Benjiamin ha dato un contributo importante alla produzione automobilistica del dopoguerra portando grande Innovazione nelle linee e nelle meccaniche, basti ricordare la Healey Elliot disegnata dallo stesso Benjamin e prima auto Inglese a superare le 100 Mp/h.

Ma in questa rubrica vorrei parlarvi di un’ altro progetto di Benjamin che forse a distanza di 70 anni rende giustizia al suo talento e al suo immaginario. Il progetto porta il nome di Bowden Spacelander  e vede una bicicletta dal design futuristico, siamo nel 1946 e il sogno di Benjamin era di supportare la sua nazione con prodotti di innovazione da esportare nel mondo. La Bowden Spacelander  oltre alla sua linea fluida mix tra liberty e aeronautica da prodursi nel nobil metallo che è l’ alluminio, ha un “segreto” nel mozzo posteriore. In effetti è all’ interno di questo che si trova una motore elettrico che funge anche da dinamo in grado di ricaricare le batterie nascoste nel telaio così come i cablaggi. E proprio da queste batterie che il motore elettrico prende forza per supportare il ciclista nelle salite con il risultato di raggiungere le 5 Mp/h su una pendenza del 10%.

Alla presentazione tenutasi durante la mostra del 1946 “Britain Can Make It”, Benjamin riscuote molto successo e l’ entusiasmo misto a incredulità dei visitatori fa ben sperare. Purtroppo proprio a causa della sua anticipazione, i costruttori di biciclette non diedero seguito a questo investimento che “atterò” ancor prima di “decollare”. Trasferitosi in sud Africa, Benjamin pensa di produrre le sue Bowden Spacelander supportato anche dal’ interesse dello stato Africano che fornendo capitali economici permise a Benjamin di acquistare attrezzature provenienti dall’ Inghilterra. Ma il destino affrontò nuovamente Benjamin e una crisi politica mise un blocco alle importazione che fecero naufragare nuovamente il progetto compreso la perdita del’ ultimo e unico prototipo disponibile.

A metà degli anni ’50, Benjamin si trasferisce nel Michigan “Stati Uniti” e un incontro con Joe Kaskie della Morrell Corporation le diede nuova forza per il progetto della Bowden Spacelander. Società specializzata in stampati di fibra di vetro propone una versione più economica della bicicletta alla quale viene tolta la parte elettrica a favore del classico corona-pignone. Venduta in cinque colori a partire dal 1960, la bicicletta di Benjamin aveva un costo di circa 90 dollari che la rendeva una tra le biciclette più costose di quel periodo. Forse il tentativo di rendere per tutti un oggetto per pochi hanno portato il finale a questo splendido e geniale progetto. Con una produzione di qualche centinaio di Spacelander che risultavano costose e fragili, termina il sogno di  Benjamin Bowden. Ceduti i diritti del progetto negli anni 80, pochi prototipi sono stati in seguito prodotti e i costi delle prime produzioni in alluminio hanno raggiunto cifre incredibili battute dalle aste più prestigiose.

Sicuramente non era l’ intento di Benjamin correre alla speculazione dei pochi esemplari rimasti, ma la storia insegna che quando i Geni Visionari corrono molto velocemente spesso non incontrano successo e quando l’ Arte è per tutti non è più la stessa. Morto nel 1998 al’ età di 91 anni a Lake Worth in Florida, Benjamin rimane comunque uno dei designer industriali più influenti del “900 con contributi alle auto come Chevrolet Corvette e Ford Thunderbird ma quelle sono altre storie………

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Foto da; Google.it

Caffè Taiwanese 1200 S …

Esce dall’ officina di Roug Crafts questo Caffè Expresso con meccanica 1200 S e si aggiunge alle creazioni del talentuoso Kusomizer Taiwanese Winston Yeh. Notato a Verona nel 2015 dove Winston presentava una special di livello incredibile seppur in uno stand che non le dava giustizia, per noi del Bear’s Garage amanti delle meccaniche ben fatte e i dettagli da scoprire ad ogni batter ciglia, quello spazio diventò  in un attimo un “altare” da visitare più volte per ammirare fino in fondo e condividere con il Timido ma educatissimo Winston il suo lavoro. Generoso ci ha lasciato una serie di Stikers che ancora oggi sfoggiano sui nostri PC. Da allora molte moto e tanti riconoscimenti per lui non ultimo questo progetto su base Ducati Monster.

Il cliente si presenta all’ officina Roug  con un Ducati Monster 1200 S del 2014 lasciando praticamente carta bianca a Yeh. La passione di Winston per le Caffè Race è cosa nota e il pensiero che nessuna Ducati moderna rappresenta quello stile le da il “La” per il progetto. Il lavoro ha come obbiettivo un vestito nuovo per la Caffè 1200 che prevede poche trasformazioni al muscoloso motore ma molto stile tra anteriore e posteriore. Iniziando dalla carena tonda e bassa collegata alla linea del serbatoio e rende minacciosa la motocicletta si finisce con una coda molto minimale in stile GP anni “70 supportata da un “telaietto” tanto sottile quanto solido ancorato al traliccio superiore del Monster rimasto stock come mamma Ducati lo ha fatto.

Inutile dire che tutte queste linee sono state realizzate a mano e nel materiale preferito da Winston l’ alluminio e che un color blu-grigio satinato rende questo Caffè minaccioso come un Bombardiere della luftwaffe compreso quel decoro grecato in argento che tanto fa “Gradi sul Campo……… anzi sul’ Asfalto”. Una fila di led bianchi incastonata nella carena e un fanalino tondo al posteriore stile Bol d’Or rendono “omologata” questa creatura alla quale manca solo la targa “non montata per il servizio fotografico”.

Per la parte meccanica e ciclistica le modifiche sono modeste e tutto il lavoro viene svolto ricercando soluzioni stilistiche e “trucchi”-“per cambiare senza cambiare”. Le forcelle anteriori Ohlins da 48 mm vengono verniciate e quasi scompaiono mentre imprigionano il parafango anteriore, due pinze di Performance Parts hanno l’ impegno di arrestare il Caffè 1200 che corre veloce su due cerchi disegnati da Winston e realizzati della Wukawa Industry con coperture Pirelli Phantom Sport. Con corona e pignone rigido e frizione antisaltellamento STM, il Caffè 1200 fa sentire la sua voce attraverso due scarichi in acciaio Inox realizzati dal taiwanese Banei Racing su disegno dello stesso Yeh.

Alcuni inserti in carbonio inseriti tra la meccanica e il cruscotto urlano che questo Caffè 1200 è attuale nel design come nei materiali e che anche una terra a noi lontana come Taiwan, vive la cultura di Borgo Panigale e rivaluta la meccanica tricolore come pochi in patria, complimenti allo staff  Rough Crafts, ai Partners della stessa e in particolare al talento di Winston Yeh.

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Foto di; JL Photography

Foto da; www.bikexife.com