Minimalismo “Mozzafiato”………..

Quando si pensa ad un mezzo minimale si pensa all’assenza di valige, cupolini, navigatori, manopole riscaldate o controlli elettronici della trazione…. Bhe osservando questa spettacolare Traker ci si chiarisce le idee sul cosa sia il VERO minimalismo e quanto possa essere “Mozzafiato”.

La Tracker in questione è opera di Jeff Wolf, un vero Artista del ferro che da alcuni decenni “come hobby” realizza biciclette e hot rod  kustom nella cittadina di Culver “California”. Per questo progetto Jeff ha voluto “coinvolgere” i migliori Amici del settore,  il primo a rispondere alla “Chiamata” è stato Richard Helmutt che da Phenix “Arizona” ha fornito il telaio completo. Telaio che si collega a forche anteriori “Felt” produzione nota agli appassionati di biciclette che la “maniacalità” di Jeff ha voluto perfezionare lavorando due piastre in alluminio a modo suo………

Con ruote da 26”-“Pollici” e un solo freno “posteriore” a fermare la splendida Tracker “proprio come per le sorelle dei primi del “900”, una serie di dettagli fatti a mano come la sella, le pinze freno e leveraggi eseguiti da Jeff  sembrerebbero mettere fine alle sorprese ed invece………….. Eccolo, il “piccolo” motore termico dal logo “Briggs & Stratton” conosciuto nel mondo come motore da rasa erba d’ eccellenza ma non solo…….. In effetti con una cubatura di 208 c.c., un Mikuni da 22mm e teste super compresse diventa un “Piccolo Diavolo” utilizzato anche dal’ associazione NHRA per la classe Junior Dragster.

La verniciatura “semplice” quanto “evocativa” di nero lucido e scritta in foglia d’argento,……… la Tracker è pronta per sfrecciare su velodromi ovali in legno a 100 Km/h………….. Volontari ???

Minimale e Veloce…….

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Info da;  http://www.bikeexif.com/

Foto di; Jimmy Ban

 

Tributo di Momo a Watson Larry

Jean-Daniel Mottier “per gli Amici” »Momo«, è un viso noto alla scena Kustom europea ed è un Membro fondatore del Crazy Cruiser C.C. di Ginevra CH. Quella Svizzera che già a 17 anni lo vedeva impegnato con US. Car che timidamente e senza tanti mezzi personalizzava aumentando anno dopo anno quella cultura che “Momo” ama a 360° dalla musica, oggetti e auto di un periodo storico molto preciso che va dalla fine degli anni “50 agli inizi del “60. Dopo tanti anni con gli amici e miglia passate al volante della sua impala del “64 la “El Diablo”, in una terribile notte di febbraio 2012 un incendio distrugge la club house degli Amici elvetici e il destino delle loro auto tristemente segnato compreso quello della Impala di Momo.

Periodo buio per il Club e i suoi Membri nonostante il supporto di molti Amici, ma per fortuna la passione ha fatto rimanere uniti i componenti del Club in primis Daniel che……Non avendo più la sua El Diablo decide che è il momento di realizzare l’ Impala dei suoi sogni “il modello del “58”. Modello particolarmente raro in Europa che però viene trovato in Germania e il progetto può partire. Con un modello del “58, Daniel pensa di realizzare un tributo a Larry Watson che è stato da sempre un mito per lui. Il progetto ha un richiamo a quella che Watson fece per Jim Doss anche se le competenze e il gusto incredibile di Momo hanno reso questa “58 una vera opera d’ arte in movimento degno dello stile “Bellflower”-“Cittadina della contea di Los Angeles” dove negli anni “50 e “60 venivano realizzate le migliori Kustomcar del pianeta ma……….. quella è un’ altra storia.

Tornando al’ Impala di Daniel “Momo”, il lavoro è stato enorme ma curato nelle scelte, filosofie meccaniche e rigore nei dettagli quasi maniacali seppur sobri. Tolto la scocca dal telaio, il lavoro primario è stato quello di preparare la struttura a quello che stava arrivando……. Un motore molto caro a Daniel, costruito per un’ altra Impala SS del “62 “quella del fratello perduta nell’ incendio”, un 383ci Chevy. Riverniciato il telaio, la scelta di sospensioni e impianto frenante è stata verso le eccellenze per questi modelli e oggi una trasmissione TH700 R4 “Gear-Star trasmette alle ruote la potenza.

Con una griglia presa da una Chevy del “54 sapientemente ridotta e rivista e splendide luci posteriori “donate” da una Lincoln del 1959 tutti dettagli noti a Momo come i migliori delle produzioni dell’ epoca l’ Impala è ormai definita. Per le ruote, la scelta è andata su cerchioni in acciaio accuratamente verniciati e impreziositi da copri mozzi cromati. La verniciatura lascia senza parole perché seppur non avventurata in policromie psicadeliche genera con il color oro flake un movimento attorno al nero tremendamente lucido da rendere questa Impala un’opera unica.

Gli interni meriterebbero un’ altro “articolo” lascio a voi il silenzioso osservare e a Daniel Momo i miei complimenti e quelli del buon Watson che non potrà che essere orgoglioso del tributo che il suo Amico Momo ha voluto riservargli…………..

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Info e foto da;  http://lowtechblog.blogspot.it/

Watson;  https://www.kustomrama.com/index.php?title=Larry_Watson