Tributo di Momo a Watson Larry

Jean-Daniel Mottier “per gli Amici” »Momo«, è un viso noto alla scena Kustom europea ed è un Membro fondatore del Crazy Cruiser C.C. di Ginevra CH. Quella Svizzera che già a 17 anni lo vedeva impegnato con US. Car che timidamente e senza tanti mezzi personalizzava aumentando anno dopo anno quella cultura che “Momo” ama a 360° dalla musica, oggetti e auto di un periodo storico molto preciso che va dalla fine degli anni “50 agli inizi del “60. Dopo tanti anni con gli amici e miglia passate al volante della sua impala del “64 la “El Diablo”, in una terribile notte di febbraio 2012 un incendio distrugge la club house degli Amici elvetici e il destino delle loro auto tristemente segnato compreso quello della Impala di Momo.

Periodo buio per il Club e i suoi Membri nonostante il supporto di molti Amici, ma per fortuna la passione ha fatto rimanere uniti i componenti del Club in primis Daniel che……Non avendo più la sua El Diablo decide che è il momento di realizzare l’ Impala dei suoi sogni “il modello del “58”. Modello particolarmente raro in Europa che però viene trovato in Germania e il progetto può partire. Con un modello del “58, Daniel pensa di realizzare un tributo a Larry Watson che è stato da sempre un mito per lui. Il progetto ha un richiamo a quella che Watson fece per Jim Doss anche se le competenze e il gusto incredibile di Momo hanno reso questa “58 una vera opera d’ arte in movimento degno dello stile “Bellflower”-“Cittadina della contea di Los Angeles” dove negli anni “50 e “60 venivano realizzate le migliori Kustomcar del pianeta ma……….. quella è un’ altra storia.

Tornando al’ Impala di Daniel “Momo”, il lavoro è stato enorme ma curato nelle scelte, filosofie meccaniche e rigore nei dettagli quasi maniacali seppur sobri. Tolto la scocca dal telaio, il lavoro primario è stato quello di preparare la struttura a quello che stava arrivando……. Un motore molto caro a Daniel, costruito per un’ altra Impala SS del “62 “quella del fratello perduta nell’ incendio”, un 383ci Chevy. Riverniciato il telaio, la scelta di sospensioni e impianto frenante è stata verso le eccellenze per questi modelli e oggi una trasmissione TH700 R4 “Gear-Star trasmette alle ruote la potenza.

Con una griglia presa da una Chevy del “54 sapientemente ridotta e rivista e splendide luci posteriori “donate” da una Lincoln del 1959 tutti dettagli noti a Momo come i migliori delle produzioni dell’ epoca l’ Impala è ormai definita. Per le ruote, la scelta è andata su cerchioni in acciaio accuratamente verniciati e impreziositi da copri mozzi cromati. La verniciatura lascia senza parole perché seppur non avventurata in policromie psicadeliche genera con il color oro flake un movimento attorno al nero tremendamente lucido da rendere questa Impala un’opera unica.

Gli interni meriterebbero un’ altro “articolo” lascio a voi il silenzioso osservare e a Daniel Momo i miei complimenti e quelli del buon Watson che non potrà che essere orgoglioso del tributo che il suo Amico Momo ha voluto riservargli…………..

Bear”34

Info e foto da;  http://lowtechblog.blogspot.it/

Watson;  https://www.kustomrama.com/index.php?title=Larry_Watson

 

Next Dream ??………..

Una nuova rubrica per questo nostro spazio, “Next Dream ??” da annunci di mezzi da fienile o estremo abbandono, il sogno di restaurare o di realizzare special può farci compagnia o perché no può portarci in un “Next Dream !!”

Per i conoscitori del marchio Inglese di Coventry parlare dei modelli XJ12 prodotti nel periodo “buio” di Jaguar è dura poter sognare un restauro senza problemi, ma va riconosciuto il fascino unico di queste auto nonostante le difficoltà di funzionamento e le cadute di qualità di Jaguar anni “70 e “80. Complice l’ annuncio che su E-Bay presentava questa vettura a poche centinaia di dollari sarebbe un Next Dream che il sottoscritto farebbe partire oggi stesso.

Il “Felino” Inglese necessita di uno smontaggio totale per ripristinare il degrado che la corrosione ha portato alle lamiere e per dare modo al “Sognatore” di ripassare tutta la parte meccanica magari apportando qualche modifica migliorativa senza troppi stravolgimenti. Il V12 non funzionante potrebbe trovar causa nel carburatore elemento noto per difficoltà funzionali, nel’ impianto elettrico che nel periodo Leyland-GB è risaputo essere di scarsa qualità dei componenti o in una banale perdita di fase ma……. Solo l’ apertura del’ organo “Consegnerà” la risposta.  Sistemato l’ interno “completo” ma da rifare, si riporterebbe a  questo “Incrociatore” il fascino originale dal bellissimo suono V12 per le gite di fine settimana da farsi pensando e condividendo questo “Sogno” con gli Amici orgogliosi di aver salvato la bellissima XJ.12 passo lungo da distruzione certa.

Info e foto da;  www.barnfinds.com

 

Quanto vale un Sogno ??……………

Se chiedete a Daniele “Quanto vale un Sogno” vi risponderà che nulla vale come quella targhetta che ha ricevuto alcune settimane dopo il rientro dalla Bonneville Speed Week “SCTA”, luogo dal quale è tornato per non essere mai più lo stesso.

Ho conosciuto molte persone che hanno sognato di correre sul Bonneville in 17 anni di “attività” pro-Bonneville, prima con la Kentaky Scuderia Italia e poi con la Scuderia del Sale e in Daniele ho rivisto “Quanto vale un Sogno“. Nel 2003 con Roberto Totti abbiamo deciso di portare la Kent sulla salina dello Utah, molti Italiani non sapevano nemmeno se lo stato fosse a Nord o Sud degli USA e le riviste prima del lungometraggio che racconta la storia dell’ amato Burt non investivano due righe per articoli Salati.

Gli anni passano e anche in Italia potete trovare decine di super “Esperti” che vanno e vengono dallo specchio bianco del Bonneville, partecipare, raccontare e urlare non vuol dire comunque sapere “Quanto vale un Sogno“.

Grazie Daniele !

Bear”34