Inglesi a Edenvale……

Edenvale provincia di Gauten “Sud Africa”, un po’ lontani da Hinckley (dove nascono le Triumph) ma è qui che si trova l’ offcicina di Kyle Harvey (The WorkShop JHB). Di origine Inglese ha messo il posteriore dei suoi pantaloncini su moto inglesi sin da giovanissimo, il padre Garth Harvey lo ha portato a spasso e senza troppo sforzo le moto sono diventate anche la passione di Kyle e Fratello.

Con tutta la famiglia implicata in lavorazioni meccaniche, la manualità di Kyle non tarda ad apparire e oggi la esprime attraverso le motociclette restaurate o modificate radicalmente. Oggi ammiriamo una splendida Triumph TR.6 uscita dalla (The WorkShop JHB), una special che ricalca soluzioni del passato ove telai e motori venivano mescolati dando vita a moto iconiche quanto mitiche. Già negli anni “60, telai Triumph incrociavano motori Norton diventando TriTon e alti mix meccanici riempivano i gruppi di Bikers e Caffè Racer Club che volavano sulle quasi 26 miglia della North Circular Road, teatro di gare clandestine ma…… Quella è un’ altra storia.

Tornando alla TR.6 di Kyle sappiamo che si tratta di un modello del 1971 originariamente versione Trophy al quale una profonda revisione meccanica vede splendere il pregiato alluminio sia nel basamento che nei bellissimi coperchi valvole, un nero al gruppo termico ci lascia negli anni “70 a ricordo del buon acciaio inglese di quei tempi. Con una buona evoluzione al’ impianto elettrico e l’inserimenti di carburatore Amal da 32, il bicilindrico è pronto per entrare nel telaio e …….. ecco il donatore che si presta a questo matrimonio che renderà questa moto una vera special in stile “70’S.

Trovato un raro telaio Matchless G80 del 1946, il progetto può proseguire e le capacità di tagliare e saldare di Kyle lavorano attorno allo stesso in modo che questo accoppiamento appare così da sempre. Un hardtail al quale viene steso un color nero lucido può ora ospitare il bicilindrico e il risultato è nelle foto. Il mix di elementi d’ annata e di qualità continua con mozzi ruota conici BSA bellissimi e abilmente raggiati da Kyle. Inserti in prezioso ottone, si fanno notare tra freno anteriore e coperchi valvole mentre una sella realizzata da “Wynberg Auto Trimmers“ tanto minimal quanto cool, collega il colore rosso intenso a scallop bianche. Prima di scappare con due scarichi “Liberi” per le strade di Edenvale……. Kyle ringrazia Greg e Jimmy dell’Edenvale Classic Motorcycle Club per la cromatura e l’ amico Tristan per l’ispirazione al flat style di questa splendida TR.6.

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Foto di; Wes Reyneke, Da; www.bikeexif.com

 

Büsser “Time”…….

Come capita per molte meccaniche pregiate, scocche e coperture dalle linee eleganti quanto sexy coprono il pregiato lavoro e le soluzioni tecniche che rendo il movimento Arte. Aerei, Supercar, Motoscafi, Motociclette e sistemi di alta tecnologia rimangono così “invisibili” ai più. Questo non vale per le Macchine del Tempo di  Max Büsser, Svizzero, classe 1967 e fondatore della MB&F, azienda di Macchine del Tempo tanto esclusiva e innovativa da far impazzire i collezionisti di tutto il mondo.

E proprio al “Geneva Watch Days-2023” MB&F ha presentato assieme ai più grandi artisti di questo mondo esclusivo L’HM9 Sapphire Vision che andiamo a osservare assieme. Come spesso accade per le Macchine del Tempo di MB&F le meccaniche e i movimenti sono a vista, soluzione intenta ad esaltare il lavoro di ricerca e alta precisione che come in questo caso, sfida il limite di produzione. In effetti il vetro zaffiro con il quale sono realizzati i due involucri trasparenti, è la sfida più grande che gli Ingegneri di MB&F hanno dovuto affrontare. La sua durezza rende le lavorazioni difficili e per raggiungere questo livello di trasparenza sono necessarie 350 ore per ogni cassa, la stessa viene chiusa attorno alla meccanica con guarnizioni brevettate e compositi.

Per questa serie prodotta in cinque più cinque esemplari, la variante sono legata alla scelta del telaio che nel caso sia in Oro Bianco, presenta il pregiato telaio ingranaggi in Blu. Per la versione in Oro Giallo, il telaio è in uno splendido Verde Smeraldo. I due bilancieri a sbalzo oltre alla infinita bellezza, corrono “Oscillano” a 18.000 VPH, frequenza che per l’umano ha del inimmaginabile, per questo un differenziale media le prestazioni di entrambi i movimenti esaltando la precisione di questa Macchina del Tempo. Tutta questa precisione viene imprigionata in ingranaggi conici e tradotti in fine al interno del display analogico verticale, anche essi protetto da vetro zaffiro.

Dalle splendide foto provenienti dal web site www.crownwatchblog.com potete osservare e scoprire altre pregiate soluzioni di queste Macchine del Tempo che con i suoi cinque esemplari per colore e 660.000 dollari di listino avranno già sicuramente trovato un polso su cui atterrare per dare emozioni anche se…….. nella mia mente il cliente più titolato a questa macchina del tempo è il “Comandante” Jules Verne che al comando del Nautilus necessita sicuramente di precisione…………………

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Immagini da www.crownwatchblog.com info da www.mbandf.com

 

Hot Rodder Al Tempio……….

Orange Country, una contea Californiana dove oltre due milioni di persone popolano cittadine come Irvine, Anaheim, Orange e Santa Ana. In questo triangolo di città dove il sole della costa West splende tutto l’anno, si trova l’ Aeroporto John Wayne meta storica per gli Hot Rodder. Qui pare sia stata organizzata la prima pista di Dragster ricavata a lato della pista di atterraggio in una zona inutilizzata sin dal 1950. Un gruppo di Hot Rodder della base militare, si sfidavano nei week end in gare di accelerazione con sfide a suon di secondi e miglia/h con mezzi tanto rumorosi quanto veloci fino al 1959.

Oggi in questa avio superficie, si trova anche l’ “Lyon Air Museum” con i suoi splendidi aerei perfettamente restaurati a memoria dell’ impegno Americano durante la seconda guerra mondiale. In questo 2023 alcuni eventi mettono in mostra anche hot rod e auto da corsa in una cornice che rende lustro ai Piloti di un tempo e di oggi, ai talentuosi Ingegneri e Meccanici. Noi del Bears Garage apprezziamo ogni cosa che rappresenta la meccanica raffinata preferibilmente d’ annata e vedere le immagini del “Tempio” pieno di queste meraviglie ci rende davvero felici tanto da mettere in calendario la prossima edizione del 2024 …….. chissà.

Una mostra di Dragster curata da Bobby Green di Old Crow Speed ​​Shop, propone una dozzina di Dragster esposti sotto le ali dei miti volanti presenti al “Lyon Air Museum”. Le hot rod a condimento del super evento sono ovunque, la qualità incredibile per ogni progetto fa girar la testa e mal consigliata ai “deboli di cuore”. Qui tutte le marche sono rappresentate, ogni riferimento alla velocità è rappresentato dal Bonneville alle Drag, dalle Custom alle Roadster ai Pick Up 50’.

Guardo da una settimana le foto e ogni auto meriterebbe un articolo, magari torneremo sull’ argomento, se avete richieste sarà un piacere cercare informazioni sul mezzo segnalato e capire perché magari hanno reso felice per 2000 ore di lavoro il sorridente proprietario, si perché nel Hot Rodding …… il bello e lavorare.

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Foto e info da; https://fuelcurve.com