Next Dream ?? …….

Costruita nel Luglio del “54, questa serie XK120 è un Coupé tra i più belli della produzione di Coventry UK. Il suo motore originale da 3,4 litri e le splendide testate in alluminio risponde al numero di produzione “W5416-8” cosa che rende ancora più preziosa la Coupè Inglese. Venduta nello stato della California, la XK brillava di un Pastel-Blu che non convinceva il proprietario che la fece verniciare nel Rosso che vediamo, abbinato agli interni color cuoio che sono testimone del tempo che è passato. Un cruscotto in legno con impellicciatura di radica mantiene al suo posto gli affascinanti strumenti Smiths compreso una radio che mi piace pensare essere sintonizzata su “Radio Londra”. La leva del cambio, corta e cromata esce al centro del tunnel ove i rinvii la collegano al cambio manuale a quattro rapporti. Con un piantone di sterzo simile alla cloche di un “Lancaster Bomber” rivestito in bachelite nella corona esterna, la XK invita ad una guida sportiva complice anche la sua altezza da terra molto accentuata per i primi anni “50.

La storia di questa bella XK racconta della passione dei suoi proprietari e si “legge” nei documenti a corredo che è stata auto amata e conservata quasi ad attendere questo momento per un “Next Dream”. Fuggita dalla California al Texas custodisce storie di poche corse su strade polverose testimone il contachilometri fermo a due cifre. Un titolo del  Jaguar Heritage Trust del Texas datato 1958 le da quel fascino aristocratico degno delle Jaguar d’ epoca, mentre la polvere lasciata volutamente dal momento del ritrovamento conserva lamiere, fanali, ruote e vetri in quella “confezione” dream che tanto piace a noi del Bears Garage

Le ruote da 16” con coperture tessili hanno ancora le borchie originali probabilmente mai smontate così come la preziosa fanaleria “Lucas” con cornici metalliche compreso la luce targa posteriore.   In attesa di una nuova lucidatura cornici in acciaio inox avvolgono i vetri rigorosamente flat ”un classico per gli anni “50”. Il motore completo in ogni sua parte gira libero ma per il valore dei suoi metalli sarà premura del proprietario smontarlo e non tentare avviamenti rischiosi visto anche la presenza di carburatori SU doppio corpo che ….. non sono proprio la cosa più semplice da regolare. Dopo le cure dovute, magari riportando anche il colore originale Pastel-Blu, la bella XK potrà nuovamente far girare la testa ai passanti per fascino e design esclusivo riservato a poche auto al mondo.

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Foto e info da ; bringatrailer.com

 

 

 

61 tronchi per John…….

Se è vero che in architettura il minimal può emozionare, questo progetto del Londinese  John Pawson ne è la conferma. Commissionato dalla Fondazione Siegfried e Elfriede Denzel, sito nei pressi di Unterliezheim “Baviera” è collocato lungo una pista ciclabile ed ha lo scopo di accogliere i “Pellegrini” delle due ruote. Una cappella realizzata con 61 tronchi di abete Douglas forniti a Jhon dalla Danese “Dinesen” società con la quale collabora da oltre due decenni. Osservando i dettagli di questo spazio è evidente che il riposo che può offrire ai ciclisti è più emotivo spirituale che non atto al confort, ma entriamo nei dettagli……

John ha previsto 61 tronchi lunghi oltre otto metri, semplicemente sfaccettati per garantire una solida catasta come se fossero ai bordi del bosco a stagionare. Osservando le testate, la catasta sembra essere compatta ed invece al suo interno uno spazio stretto e altissimo fornisce riparo ai visitatori che possono “godere” di una panca in cemento in blocco unico con la piattaforma sulla quale la pila è posata. Proprio come le tecniche di stagionatura, verso il colmo alcune aperture garantiscono il ricircolo del’ aria ed evitano lo stagnare del’ umidità. Una finestra intagliata nei tronchi regala una vista sulla vallata offendo un senso di mimetismo perfetto, mentre una sottile croce in vetro giallo opera di Franz Mayer di Monaco, lascia spazio alla spiritualità personale senza collegamenti particolari. Con foto di Eckhart Matthäus e il contributo degli associati di John Pawson Design team: Jan Hobel, Eleni Koryzi e Max Gleeson, la cappella non prevede orari di apertura e sarà una buona scusa per visitare la Baviera “rigorosamente in bicicletta”…………

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Foto di; Eckhart Matthäus   www.em-foto.de